OLIVADI

CONCORSO DI PROGETTAZIONE DI UN CENTRO CULTURALE A OLIVADI

Opera menzionata

Olivadi (Cz)

2009

Progetto architettonico con:

arch. Dario Cazzaniga, arch. Luisa Locatelli, arch. Angelo Monti, Ing. Agostino Mauri

L’architettura della nuova biblioteca intende relazionarsi al contesto e a un luogo urbano che risulta fortemente caratterizzato dalle preesistenze storiche e, pur senza nessuna mimetizzazione con il contesto esistente, ricerca una forte integrazione con i volumi storici.Questo obiettivo viene perseguito sia attraverso una unitarietà sostanziale del blocco edilizio essenziale e stereometrico che con il repertorio dei materiali proposti che assecondano l’essenzialità costruttiva della scelta architettonica e rafforzano l’omogeneità degli elementi compositivi.Il prospetto verso sud è completamente cieco, conserva al piano terra i due portali esistenti e presenta un muro in cemento armato color sabbia a filo sopra le preesistenze.I prospetti verso la campagna mantengono la stessa unitarietà con delle piccole aperture che risultano posizionate in modo alternato all’esterno o all’interno della muratura.L’unitarietà sostanziale dell’intervento viene ottenuta anche con le pavimentazioni pubbliche di nuova progettazione che saranno di calcestruzzo spolverato dello stesso color sabbia delle facciate.Il nuovo edificio si appoggia sulle tracce della costruzione antica e rispetta le quote naturali del terreno senza alterare l’andamento orografico, anche nell’area interrata posizionata sotto il percorso viario di collegamento alla zona agricola.Un corpo monomaterico colore sabbia, realizzato in cls, l’illuminazione è affidata ad una diversa “densità” del muro ottenuta da piccole aperture che si incrementano ove necessario.La luce è anche guidata dalla configurazione della sezione delle feritoie nel muro, che portano direttamente la luce fredda del nord o deviano e riflettono diversamente quella da ovest.L’idea del monolite è ripresa proprio sulla copertura in cui le zone percorribili dagli utenti sono ricavate come “scavi” nella materia uniforme del calcestruzzo che risvolta dalle facciate.L’ingresso è situato sotto il portico già esistente e recuperato lungo l’asse stradale. Al piano terra, trova sede la sala da 100 posti schermata dall’ingresso e dal blocco scala da una parete in cristallo opacizzato e da un sistema di pareti scorrevoli in legno verso il corridoio di accesso.