GENOVA

CONCORSO NAZIONALE DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE URBANISTICA DELLA ZONA A MARE DI VIA CAMOZZINI

A GENOVA - VOLTRI

Progetto Premiato

Genova

1998

progettazione architettonica con: arch. Dario Cazzaniga, arch. Paolo Donà, arch. Angelo Monti, arch. Fabio Nocentini

Si propone un programma operativo rivolto all’attuazione di una strategia di progressiva riqualificazione urbanistica nel rispetto dei paradigmi e delle funzioni imposte dal bando e con particolare attenzione rivolta alle preesistenze ambientali.Gli interventi sul tratto di costa considerato non producono alterazioni rilevanti della fisionomia e della morfologia urbana e ambientale, intendono invece riconoscere le potenzialità già presenti e rivolgersi al tracciamento di un nuovo sistema di spazi architettonici di tipo fluidificante e significativo rispetto a uno sfruttamento continuo e organizzato. Attualmente lo schema di urbanizzazione della fascia costiera testimonia una lettura che in tempi più recenti non ha riconosciuto la presenza del mare, la maggiore risorsa ambientale, creando una barriera, una linea che si è concretizzata attraverso dubbie tipologie edilizie del tutto irrispettose (vedi l’edificio scolastico) o è rimasta allo stato implicito, indefinito sul piano urbanistico disciplinare ma esteso ed ampiamente visibile sotto l’aspetto dell’uso e dell’occupazione del territorio (vedi la serie di strutture temporanee costruite dagli abitanti per assicurare un ricovero alla proprie piccole imbarcazioni). L’ispirazione progettuale vuole quindi nascere e svilupparsi seguendo il rapporto necessario e innegabile fra l’area e il mare. Il suo segno (umore) vivo in tutte le stagioni sull’arenile in lieve pendenza, la sua luminosità che trasferisce e propaga sensazioni verso un’orizzonte apparentemente illimitato. Le osservazioni si trasformano in considerazioni e paradigmi di progetto alquanto ostili alla materializzazione di spazi eccessivamente artificiali/artificiosi (di cui peraltro sono noti gli effetti degeneri anche sul piano sociale e psicologico) e piuttosto favorevoli a una futura libera e vitale interpretazione dell’intero insediamento ambientale. La coerenza rispetto a tutti i succitati presupposti ha indotto a definire (anche iconograficamente) in maniera sostanziale e materica solo alcune principali “immagini”, alcuni dominanti“effetti architettonici” (compatibilmente alle richieste del bando) da ritenersi solo meglio precisabili in fasi di studio successive.